Alla ricerca del misterioso Leader perduto: tanti ne parlano ma pochi lo hanno incontrato!

 

What-makes-a-great-leader.pngNegli ultimi anni, nella mia attività professionale, ho notato un incremento notevole di persone con problematiche lavorative (conflitti, mobbing etc…).

Cosa è cambiato negli ultimi tempi? Sicuramente la crisi economica che ha colpito il nostro paese non ha aiutato a favorire un “clima” lavorativo adeguato e collaborativo ma, molto spesso, siamo anche noi che – come in ogni ambito della nostra vita – siamo preda di emozioni, percezioni, pensieri e re-azioni dettate dall’istinto (passatemi il temine non corretto professionalmente) che ci porta ad analizzare le situazioni, a trarre conclusione e ad agire poi in modo non funzionale né per noi stessi né per gli altri.

Credo di non esagerare dicendo che gran parte di noi ha vissuto, o sta vivendo tuttora, situazioni difficili a livello lavorativo e, nella maggior parte dei casi, quando ti ritrovi a chiedere cosa succede, ti viene risposto che è colpa del “capo”.

thumbnailCA7DFP402Sicuramente gestire una realtà organizzativa non è facile, lo stress è elevato, le scadenze, gli obiettivi da raggiungere etc etc… e ricordiamoci sempre che, molto spesso, il nostro capo ha anche lui (o lei) un altro capo che probabilmente percepisce come voi state percependo lui/lei.

Non crediate quindi di essere i soli e vivere momenti di difficoltà…molti manager (coscienziosi) si rivolgono a professionisti esperti per superare fasi “critiche” o per migliorare le proprie competenze comunicative e relazionali a livello lavorativo e trasformarsi da “capo” a “leader”.

Ma chi è questo leader? questa fantomatica figura che poche volte incontriamo nella nostra vita e che io stessa, non solo a studio, anche durante i corsi che tengo come formatrice/docente per dipendenti ho sentito nominare poche volte…

Facciamo un po’ di chiarezza:

boss-vs-leader-800x800La leadership deriva del verbo inglese To Lead, ossia dirigere e fa riferimento alla capacità di una persona di guidare un gruppo di persone verso il raggiungimento di un obiettivo (o più obiettivi) comune (i).

La leadership è quindi un processo (interattivo), non una persona, che vede come attori un leader (colui che guida) ed un gruppo che partecipa attivamente sia al raggiungimento degli obiettivi che alla leadership.

Sin da questa prima spiegazione appare evidente che il leader è inserito in un sistema di cui facciamo parte anche noi! Pensiamo a quando, da adolescenti, facevamo parte di un gruppo di amici…se tornare indietro con la memoria vi rendete conto che tra voi spiccava una personalità, quello che prendeva decisioni, che organizzava le uscite, che motivava il gruppo. Bene questo qualcuno era il vostro leader! Il leader è scelto da gruppo! Il leader è colui che, con la sua personalità, con le sue competenze, conoscenze e capacità relazionali è in grado di coinvolgere il gruppo e di dirigerlo verso il raggiungimento di un obiettivo.

Per questo, in molti casi, un capo è “capo” ma non “leader”, perché il gruppo non lo riconosce…perché non ha quelle competenze che lo rendono leader riconosciuto.

Il leader è la persona che, all’interno del gruppo, possiede maggiori capacità di influenzare gli altri membri.

  • Genera consenso volontario,
  • incrementa la motivazione,
  • dirige le attività del gruppo,
  • influenza il clima,
  • assicura il raggiungimento degli obiettivi.

Il suo compito principale è quello di creare un ambiente in cui possano emergere capacità e competenze di ciascuno.

Secondo Elton Mayo (PsicologiaLavoro 2012, pp 9-10), gli elementi essenziali per il funzionamento di un gruppo di lavoro, alcuni dei quali strettamente connessi al ruolo del Leader, sono i seguenti:

  • Il responsabile deve avere un interesse personale nella realizzazione di ciascun individuo.
  • Il responsabile deve essere orgoglioso del risultato del gruppo.
  • Il responsabile deve aiutare il gruppo a lavorare insieme e ad individuare le proprie condizioni di lavoro.
  • Il gruppo deve essere orgoglioso dei propri risultati ed essere soddisfatto dell’interessamento degli esterni.
  • Il gruppo deve sviluppare un senso di fiducia.

Quali sono, quindi, le caratteristiche di un leader che lo differenziano da un qualsiasi “capo”?

  • capacità comunicative e relazionali
  • ascolto
  • gestione dei conflitti
  • problem solving
  • adattabilità
  • cooperazione
  • autostima, resilienza, empowerment
  • coordinamento
  • valutazione del processo e delle persone (compreso se stesso)

Da questo possiamo comprendere che leader non ci si inventa…ovviamente ci sono delle predisposizioni individuali, ma ciascuno può diventare leader incrementando o sviluppando queste caratteristiche. L’importante, ovviamente, è essere interessati a farlo!

Il leader quindi deve essere in grado di dirigere (per favorire la produttività) e supportare (le persone e le relazioni ascoltando, coinvolgendo e motivando), contribuendo in modo attivo alla creazione, ed al mantenimento, di un clima adeguato.

stress-lavoro-salute-2Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che una realtà organizzativa e produttiva funziona meglio se possiede un “clima” funzionale e propositivo, ossia se l’ambiente lavorativo viene percepito in modo positivo dai collaboratori.

Secondo la ricerca Working Well: A Global Survey of Workforce Wellbeing Strategies del 2016, il benessere dei dipendenti/collaboratori produce effetti positivi su tutto il sistema organizzativo e produttivo, nello specifico, gli impatti maggiori si hanno:

86% impegno/coinvolgimento
82% immagine dell’organizzazione
78% benessere complessivo
76% assunzioni e mantenimento del posto di lavoro
76% produttività

Inoltre il 74% dei dipendenti definisce i programmi di benessere organizzativo un elemento importante dell’organizzazione; il supporto dei leader risulta inoltre vitale per produrre questo cambiamento e continua a crescere dal 43% del 2014 fino al 52% nel 2016.

Dopo questa breve disamina sul ruolo del leader e del capo una domanda mi sorge spontanea: voi in quale posizione di ritrovate? siete dipendenti di un leader o di un capo? o in alternativa…vi sentite leader o capi?

 

 

Informazioni su Dott.ssa Chiara Illiano

Psicologa, psicoterapeuta, esperta in psicologia giuridica. Coordinatrice Area Psicologica Associazione Hikikomori Italia per il Lazio Formatrice e docente.
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3 risposte a Alla ricerca del misterioso Leader perduto: tanti ne parlano ma pochi lo hanno incontrato!

  1. Antonio Bianco ha detto:

    La dicotomia leader/capo è uno dei temi centrali della società odierna. Credo che oggi la prevalenza nell’essere capo e non leader sia la naturale conseguenza di due importanti fattori che sono sempre più radicati nella coscienza collettiva di numerosi paesi, e tra questi l’Italia: a) deficit democratico in tutti i settori della vita associata; b) crescita della dipendenza reciproca tra “debolezza” e “necessità”. Nei paesi scandinavi o in altri come l’Australia la società tende ad essere più regolata dal processo decisionale dal basso in tutti gli ambiti possibili ergo la possibilità che un leader naturale emerga è altamente probabile. Mi è molto piaciuto l’articolo in quanto fornisce un’analisi esaustiva di un aspetto chiave della società odierna ed inoltre fornisce ampli scenari riflessivi. Complimenti.

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  2. Pingback: Leader vs Capo: le vostre testimonianze | Dott.ssa Chiara Illiano

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