Sono passati 31 anni da quando il film Dirty Dancing è arrivato nelle sale cinematografiche e, ancora oggi, milioni di donne rivedono con gli “occhi a cuoricino” e sognano che arrivi un Johnny a portarle via.
Io faccio parte di quella generazione, delle “ragazze” nate negli anni 80 (o giù di lì) che sono state “rapite” da questo bellissimo (parliamoci chiaro, è veramente bellissimo!) film e dai suoi protagonisti.
La generazione precedente era stata conquistata da “Il tempo delle mele” che, diciamolo, era sicuramente più accessibile per le ragazze: lui e lei si conoscono ad una festa e si innamorano. Semplice, no?
Nel caso di Dirty Dancing, invece, le cose si “complicano” e non poco…arrivando a “rovinare un’intera generazione di donne”. Vediamo come…
Innanzitutto partiamo dalla storia, rinfrescandoci un po’ la memoria (fonte wikipedia, attenzione spoiler!):
Nell’estate del 1963, la famiglia Houseman (composta da padre, madre e le due figlie) si reca in vacanza nelle Catskill Mountains, presso un villaggio turistico di proprietà dell’anziano Max Kellerman. La figlia minore e prediletta Frances “Baby” Houseman, di diciassette anni, aspira ad entrare al Mount Holyoke College per studiare economia con l’obiettivo di accedere ai Peace Corps. Nel corso della sua vacanza Frances conosce Johnny Castle, il quale insieme a Penny Johnson, lavora come maestro di ballo per gli ospiti dell’Hotel. Baby rimane affascinata e travolta dai ritmi del ballo e comincia a frequentare Johnny.
Nel frattempo Penny, una volta scoperto di essere rimasta incinta da Robbie (il cameriere degli Houseman), decide di abortire rischiando però la vita: è il padre di Baby a salvarla e guarirla. Baby, “costretta” a sostituire la nuova amica nel duo di mambo, si esibisce in un numero speciale. Successivamente Johnny viene accusato di furto dai gestori dell’albergo (in realtà a rubare i portafogli dei clienti è una coppia di vecchietti) e Baby, quando scopre il malinteso, confessa che Johnny non avrebbe potuto compiere il furto poiché in quel momento era in camera con lei. Johnny viene così ugualmente licenziato, dato che gli era severamente vietato avere relazioni con gli ospiti. L’ultimo giorno di vacanza della famiglia Houseman, Johnny, ormai sinceramente innamorato di Baby, ritorna nel villaggio turistico per rivederla, esibendosi in un ultimo scatenato mambo collettivo.
Ora, come tutti sappiamo, uno dei motivi che rendono tanti film di successo è la capacità di mettere in atto, in chi vede, due meccanismi di difesa molto forti: l’identificazione e la proiezione (aggiungo anche l’identificazione proiettiva). In parole semplici chi osserva un’opera d’arte (non solo un film) proietta su di essa parti di sé (o di altre persone) e/o ci si identifica in toto o solo in parte. Questo crea un vero e proprio legame con il/i protagonista/i.
Perchè quindi, secondo voi, una ragazza degli anni 80 potrebbe essere stata tanto colpita e letteralmente “folgorata” da questo film?
Vi ricordate vero come eravamo negli anni 80? ora, se riprendo la foto di classe di allora e la confronto con una delle tante foto di adolescenti (o preadolescenti) di oggi mi chiedo se facciamo parte dello stesso universo o meno. Forse all’epoca eravamo più attenti all’essenza e non all’apparenza? Forse non avevamo tutti questi materiali di make up di oggi? Forse il fatto di non essere sempre in una “vetrina” social rendeva meno necessaria una quasi ossessiva attenzione al look? Non so, forse tutto questo e molto altro…fatto sta che Baby era una di noi! Con il naso grosso, i capelli in disordine, senza trucco, timida e impacciata…bruttarella e un po’ sfigata (passatemi il termine molto brutto), come ci sentivamo noi da adolescenti!
- Il sesso era un tabù: guai a parlarne con i genitori! Sebbene fossero passati due decenni, da quel 1963, la maggior parte dei genitori non era molto diversa dai genitori di Baby. L’educazione sessuale era praticamente inesistente, i programmi televisivi con qualche scena di nudo venivano relegati a tarda serata/notte, con i genitori non parlavi di tutto…forse quasi di niente (certo, c’erano le dovute eccezioni) e quel poco che sapevi lo avevi scoperto grazie agli amici o ai fratelli maggiori.
- I film da vedere erano pochi, le vacanze erano con i genitori, senza i social gli amici erano pochi e le uscite limitate (tranne chi aveva la fortuna di avere il gruppetto di amici sotto casa che usciva a giocare nel pomeriggio).
Ma bastano questi tre punti per permettere ad un film di rovinare un’intera generazione di donne? Ovviamente no…a rovinarci è stato lui: Johnny! Il bello e dannato dal cuore d’oro che ha fatto innamorare milioni di ragazze!
Bello lo era, possiamo dirlo tranquillamente, in più sapeva ballare, cantare e tutto sommato era anche discretamente intelligente. Baby ci si imbatte quasi per caso e da allora il suo mondo cambia per sempre! Inizialmente lui è il capo degli animatori del villaggio, quello che ha tutte le donne ai suoi piedi, che sa di essere bello e ci gioca per ottenere ciò che vuole…ma poi incontra Baby ed il suo mondo cambia. Scopriamo un nuovo Johnny, una persona dolce, altruista (vedi con la sua amica Penny) che rinuncia a tutto pur di seguire i suoi ideali. E così da bello e dannato, grazie all’intervento di Baby, si trasforma in quello che, vogliono farci credere, era la sua natura sin da principio: un principe azzurro sul cavallo bianco che corre in soccorso della sua principessa nonostante tutti i pericoli. Sfida i genitori di Baby, sfida i proprietari del villaggio, sfida i ricconi perbenisti ed entra, durante la serata di fine stagione, con il suo “esercito” per salvare la sua amata: “nessuno può mettere Baby in un angolo!”
E da lì cambia tutto…persino i genitori della ragazza si rendono conto del suo animo nobile accettandolo e stringendogli la mano!
E’ una storia di cambiamenti…Johnny cambia grazie a Baby ma anche la ragazza subisce una profonda trasformazione: da timida e bruttarella diventa sicura di sé e matura, padrona della propria vita e delle proprie scelte, acquistando anche una maggiore bellezza esteriore.
Ora vi è più chiaro il perchè Dirty Dancing, anzi Johnny, ha rovinato la vita a tante ragazze (ora donne)? Non vi sembra qualcosa di già visto? Non è forse la fantomatica “sindrome della crocerossina” che coinvolge tante donne? Un uomo affascinante ma problematico, donnaiolo ma gentile, che viene salvato da una ragazza semplice acqua e sapone che lo colpisce per il suo animo nobile e altruista rendendolo, così, un uomo perfetto!
Parliamoci chiaro, Baby è l’eccezione della crocerossina…una su mille ce la fa! Quante volte ci siamo trovate nella sua situazione? Quante volte abbiamo pensato che un uomo fosse in realtà molto meglio di quello che sembrava perché “ha paura”, “non sa accettare le sue emozioni”, “se solo riuscisse a guardarsi dentro”…
La verità è un altra: molto spesso abbiamo cercato in un uomo quel Johnny di Dirty Dancing, sperando che un nostro intervento (anche se doloroso per noi e stancante) potesse trasformarlo in un principe che ci potesse salvare dalla situazione in cui ci trovavamo. Quante volte ci siamo riuscite? Quante volte, invece, ci siamo trovate con un pugno di mosche in mano e tanto dolore nel cuore da dover elaborare? E anche in questo ultimo caso continuavamo comunque a darci la colpa: “se avessi fatto così”, “se avessi detto questo o provato quest’altro”, “se non fossi stata troppo…”. No care mie, il fatto è che di Johnny non ce ne sono (o sono comunque troppo pochi), al contrario di come il mondo della letteratura e del cinema ci vogliono far credere. Un narcisista rimane narcisista…e noi una “vittima” del suo narcisismo!
Come affermato da Giorgio Nardone nel suo libro “Gli errori delle donne in amore” (2010, pp 91-92):
Il rischio più grande nella dinamica con il partner è che questi, una volta guarito dai suoi mali interiori, si allontani dalla crocerossina pur tanto premurosa e ogni necessità di lei, del suo aiuto e della sua cura, decada. (…) Finito il malanno finisce la sua funzione, e la nostra crocerossina si ritrova senza il suo ruolo, con tutti gli effetti negativi del caso: dall’abbandono della relazione da parte del maschio alla ricerca di un nuovo malato per lei.
…e Baby alla ricerca di un nuovo Johnny da salvare!
E voi, avete incontrato il vostro Johnny? Siete riuscite a “curare” il naricisista o “problematico” di turno? Oppure vi siete ritrovate a leccarvi le ferite con tante lacrime da versare?
PS: questo articolo non ha pretese di scientificità o di critica cinematografica, tantomeno vuole screditare un film molto bello che ha fatto sognare un’intera generazione. Il mio intento è solo quello di creare un articolo ironico e trattare con “leggerezza” un tema, se approfondito, molto doloroso per tante donne alla ricerca di qualcosa che, purtroppo, non arriverà mai. Bisogna imparare a voler bene in primis a se stesse e a “salvare” noi!
Questo film mi piaceva per tre motivi: si vedeva un po’ di sesso (mica c’era internet…), mia sorella attaccava a ballare la rumba come infilavo il VHS nel videoregistratore e, soprattutto, perché era la storia di un’emancipazione femminile dal punto di vista sessuale, familiare e sociale.
Grazie per avermi ricordato il film. 🙂
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Grazie a te per il tuo contributo! ed è vero, hai trattato un tema che andava sicuramente approfondito nell’articolo: l’emancipazione sessuale, familiare e sociale 🙂
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