Quando pensiamo alla psicoterapia ci immaginiamo una situazione in cui i pazienti si rivolgono ad un professionista per risolvere una problematica che li affligge, acquisendo gli elementi necessari per raggiungere l’obiettivo.
Questo è vero, sicuramente, ma troppo spesso non ci si ferma a riflettere su un punto, per me, altrettanto importante: la psicoterapia è uno scambio tra due persone, ognuna delle due mette qualcosa nella relazione, la crea, la arricchisce e la trasforma…trasformando così anche le singole persone.
Anche il paziente, pur non sapendolo, da qualcosa al terapeuta. Non solo un arricchimento professionale ma anche, molto spesso, uno personale.
Abbiamo di fronte persone che soffrono, che lottano, che trovano modi per reagire e… vincere!
Spesso tra una seduta e l’altra, oltre ad un lavoro prettamente professionale, mi capita di riflettere proprio su questo, su quanto sovente i pazienti ci arricchiscano inconsapevolmente con la loro storia.
Vi porto un esempio, uno dei tanti…
Qualche tempo fa entra nel mio studio una persona che può essere definita “anziana” (per l’età cronologica, non per l’aspetto esteriore). Mi racconta di avere una forte ansia da tutta la vita, ansia ora peggiorata dopo aver scoperto di avere un cancro (superato)…ha paura, come tutti in questa situazione, ma questa sua paura si è trasformata in ansia invalidante.
Passa del tempo, lavora molto bene, finisce la terapia, supera l’ansia e ci salutiamo.
L’altro giorno ho incontrato questa persona per caso…il tumore sembra essere tornato mi comunica mentre mi stringe la mano con fermezza e sorridendo aggiunge “ma io dottoressa l’ho scoperto in tempo ed ora lo combatto…e vincerò anche questa volta!”
Non credo di dover aggiungere molto altro se non un GRAZIE a questa persona che mi ha dato un grande esempio di determinazione, fermezza, consapevolezza e voglia di vivere!